Si è svolta lo scorso sabato la seconda esperienza realizzata per il CSV Brindisi Lecce Volontariato nel Salento dalle Associazioni Scatola di Latta, A scuola per Restare e Fucina Salentina.
Tante le esperienze di ‘giovani restanti’ che hanno sperimentato modi alternativi e attivi di rimanere o far ritorno nella propria terra come quella di Angelo Cleopazzo, voce ferma e azioni come pietre miliari che ci racconta dell’associazione “Diritti a Sud” con sede a Nardò nata nel 2014. Loro si occupano di molti aspetti legati al sociale con un’attenzione particolare alla tutela dei diritti degli esseri umani e uno sguardo attento sulla tutela dei lavoratori migranti impiegati in agricoltura che vivono il dramma silente dello sfruttamento elevato a metodo e del caporalato che si insinua troppo spesso nel vuoto istituzionale. Tra i tanti progetti realizzati da questi ragazzi svetta la produzione etica di salse “sfrutta zero”; il gruppo è impegnato in autogestione per una produzione equa rispetto a diritti e retribuzione . I loro prodotti per scelta non corrono le vie della grande distribuzione ma puntano ad un mercato alternativo che tagli le multinazionali ( per info info@dirittiasud.org o v. le pagine Fb sfrutta zero e diritti a sud). L’associazione è segno di militanza sul territorio per diffondere un messaggio difforme rispetto ad una realtà socio economica sbagliata. I ragazzi di diritti a sud hanno deciso di ritornare nella propria terra e creare un tessuto di valore per l’uomo e per l’ambiente (sfrutta zero rispetta la natura non usando pesticidi e prodotti di sintesi per la produzione).
“I legàmi migliori hanno nodi semplici” con questo incipit della Cooperativa di Comunità Legàmi di Leverano, Francesco Quarta ha spiegato il senso più profondo del modello comunitario che ha voluto condividere con tutti i partecipanti. Legàmi tiene assieme la comunità, le persone, i monumenti, i luoghi, gli spazi, le storie di un territorio fino a creare un unico intreccio narrativo, emotivo, imprenditoriale. I progetti messi in campo sin ora hanno spaziato dal supporto delle aziende attraverso l’uso della tecnologia col progetto “Emporio”, passando per l’agricoltura sostenibile e arrivando ai progetti sociali a pro dei minori svantaggiati. Questi ‘nodi’ metaforici trattengono le competenze e il capitale umano
che anno dopo anno ‘emigrando’ impoveriscono queste terre piuttosto che aumentare il know how all’interno della comunità stessa. La Cooperativa di Comunità di Leverano nasce per mettere insieme uomini, donne, lavoro, talenti. Nasce per innovare, creare sviluppo, possibilità e ricchezza da reinvestire sul territorio.
Rino Carluccio e Francesca Cofano invece fanno parte di Città Fertile, un gruppo tecnico orizzontale per le strategie urbane partecipate. Per quest’associazione i processi collettivi sono centrali in tutte le politiche pubbliche rivolte alle trasformazioni urbane: la qualità di un progetto urbanistico è direttamente correlata alla sua accettazione sociale e la vivibilità di uno spazio è misurabile tramite il sistema di relazioni umane che ospita. L’entusiasmo dei saperi diventa fondazione della libertà individuale; per Città Fertile la dignità del buon governo e dell’essere cittadini è affidata all‘ascolto attivo, e il codice etico delle professioni deve essere fondato sulla partecipazione.
Rivitalizzare e rendere consapevoli le comunità dal basso per creare un tessuto ricco in cui abitare in armonia con la propria coscienza e l’ambiente è un punto fondamentale: “Il nostro credere è quello che un comune ragionare in materia urbanistica e sui valori del territorio sia questione irrinunciabile ed indifferibile per tutti, perché ogni cittadino è portavoce di un comune e straordinario patrimonio di esperienze, speranze e sogni” La missione di questi giovani , che dopo gli studi sono tornati nella propria terra è quella di introdurre le pratiche partecipative e inclusive entro le politiche pubbliche, specie nel campo della pianificazione urbanistica e delle trasformazioni urbane, tra cui la mobilità sostenibile.
Ha chiuso il cerchio Cesare Dimitri e le sue “Radici Urbane” che parlano di un tenace tentativo di strappare il Salento alla desertificazione. Un percorso che arriva da lontano e dalla sua inclinazione al contatto con la Terra. Da 10 anni dà vita ad una nuova cultura contadina, fondata sull’agricoltura naturale e sulle buone pratiche di gestione del suolo, compromesso dall’intervento umano. Questo ragazzo di Calimera è impegnato a rinverdire il Salento per combattere la compromissione drammatica degli habitat a causa delle scelte dell’uomo sul suolo; i territori sono stati sfruttati per monoculture, di grano prima e ulivi in seguito; l’utilizzo di diserbanti chimici e la tecnica di bruciare le sostanze organiche residue invece di restituirle al terreno come nutrimento naturale, hanno contribuito alla desertificazione. Il percorso professionale di Cesare inizia in una fattoria didattica, seguito poi da esperienze presso un apicoltore e in un’azienda agricola. Oggi sono due i fronti sui quali Cesare lotta quotidianamente: il primo è raggiungere un’autonomia alimentare, creando una foresta commestibile (food forest) nel terreno di famiglia. Il secondo fronte di combattimento è rappresentato dal suo impegno sociale all’interno dell’Associazione Radici Urbane con sede a Calimera . Lo scopo di questa associazione, con il programma “Riforestiamo il Salento”, è quello di diffondere “buone pratiche per una gestione consapevole del suolo”. Cesare ogni giorno , piantuma e semina per lasciare alle future generazioni qualcosa di migliore rispetto a ciò che ha trovato
Hanno concluso questa splendida e istruttiva giornata Valentina Ruscica di Fucina Salentina e Gianluca Palma de La Scatola di Latta che ci ha dedicato una sua poesia. Infine Veronica De Vito del CSv Brindisi Lecce Volontariato nel Salento ha invitato tutti i ragazzi a dare risonanza a questi esempi straordinari di cittadinanza attiva attraverso la partecipazione al CONCORSO VIDEO LETTERARIO ‘LA SFIDA DI CHI RESTA’ dedicato ai giovani , a cui si può partecipare sino al 10 novembre ( www.csvbrindisilecce.it).