Quella che è stata ribattezzata la “battaglia della civiltà” e della tutela igienica e ambientale prosegue senza sosta
L’impegno di Legambiente
Sul nodo rete fognarie e depuratore il circolo Legambiente Porto Cesareo, rammenta come già dal 2014, dopo tante campagne, petizioni e iniziative di sensibilizzazione sulla necessità di dotare la località cesarina di un sistema fognario, con il coinvolgimento diretto di migliaia di cittadini, fu proposto al Governo, per il tramite del decreto “Sblocca Italia”, di inserire nella lista nazionale delle opere pubbliche strategiche anche la realizzazione della rete fognaria di Porto Cesareo.
Successivamente ci fu la nomina del commissario governativo con poteri straordinari che gli permettevano, fra l’altro, di sostituirsi alle amministrazioni pubbliche inadempienti e dei rispettivi organi collegiali: giunta, consigli comunali e regionali. Finalmente l’iter amministrativo ripartì speditamente e dopo sei anni dal decreto “Sblocca Italia”, in particolare nel 2020, la rete fognaria di Porto Cesareo è giunta al capolinea. I lavori di realizzazione della rete fognaria, sono conclusi con il relativo e positivo collaudo dell’impianto.
“Dalle informazioni in nostro possesso” spiega il presidente del circolo locale di Legambiente, Luigi Massimiliano Aquaro, “ci risulta che per poter avviare l’impianto e quindi dotare finalmente Porto Cesareo di un servizio dignitoso per la comunità e rispettoso dell’ambiente, occorre un ultimo atto della regione Puglia che tarda ad arrivare. Legambiente, da sempre attenta allo spreco delle risorse naturali è fortemente convinta che è sicuramente utile recuperare le acque reflue depurate e destinarle perciò ad altri usi: irriguo, civile, industriale. E nel caso di Porto Cesareo, però, vi è un dettaglio per niente irrilevante”.
“Da quanto è dato sapere” spiega ancora Aquaro, “la maggior parte d’acqua erogata da acquedotto pugliese, per il tramite delle condotte idriche, si perde per strada, poiché solo un piccolo, quanto residuo quantitativo, dopo gli usi civili, ritorna negli impianti di depurazione come acqua reflua per il trattamento finale. Ciò vuol dire che la restante parte, ormai liquame tal quale, si perde nel sottosuolo e naturalmente in mare, e, considerato che l’abitato di Porto Cesareo è tutto sul livello del mare, si può immaginare cosa accade”.
“Nelle more di un nuovo auspicabile impianto alternativo di recupero e riutilizzo delle acque reflue depurate, da impiegare in agricoltura” concludono da Legambiente, “chiediamo alla Regione, al fine di salvaguardare la salute pubblica compromessa dal costante rilascio di liquami nel suolo, sottosuolo e nel mare di Porto Cesareo, di avviare l’impianto di depurazione ormai realizzato e in attesa di nulla osta da parte dell’amministrazione regionale, consentendo nell’immediato alla rete fognaria di Porto Cesareo di collegarsi allo scarico di Nardò”.
Le richieste di Lido degli Angeli
Anche l’associazione “Lido degli Angeli” segue con interesse il dibattito politico-amministrativo relativo al completamento e alla messa in servizio della rete fognaria del centro urbano di Porto Cesareo. Auspicando una rapida risoluzione di quella che viene, da più parti, definita come una questione ambientale e di civiltà non più rinviabile.
“Il Comune di Porto Cesareo ha certamente il diritto di vedere completata un’opera che restituirebbe dignità a tutta la sua comunità e che assicurerebbe maggiori garanzie di salvaguardia del delicato ecosistema del suo territorio” spiega il presidente del sodalizio Andrea Greco, “siamo convinti, altresì, che, quando per sostenere le proprie posizioni si utilizzano concetti universali quali la civiltà, il rispetto degli individui ed il rispetto dell’ambiente, non si possano accettare eccezioni di sorta”.
“Ci chiediamo, pertanto, quali progetti abbia questa amministrazione per poter iniziare a dotare anche la porzione di territorio comunale che si estende da Torre Lapillo fino al suo confine nord, di servizi di urbanizzazione primaria, a cominciare dalla rete idrica e fognaria, per proseguire con strade residenziali, segnaletica stradale, spazi di sosta e pubblica illuminazione” incalza Greco, “la zona di Lido degli Angeli, così come le vicine Punta Prosciutto, Punta Grossa e Padula Fede, versano in uno stato immutato di pre-urbanizzazione da decenni. L’assenza di tali primari servizi in queste zone è, anch’essa, questione di civiltà, di tutela dell’ambiente e di buona amministrazione, non più rinviabile. La capacità dell’ecosistema di assorbire l’impatto ambientale derivante dall’assenza di un servizio idrico e fognario è duramente messa alla prova, così come la capacità di continuare a garantire accoglienza turistica adeguata”.
“La Regione Puglia apre nuovi percorsi cooperativi tra Comuni, ente gestore e Autorità idrica pugliese” conclude il presidente dell’associazione cesarina, “per assicurare la realizzazione di nuove reti idriche e fognarie all’esterno del perimetro dell’agglomerato urbano di competenza, per tutti quei Comuni dotati di impianti di depurazione adeguati alla normativa vigente. Si potrebbe partire da qui. L’associazione Lido degli Angeli resta a disposizione per ogni ulteriore approfondimento e costruttivo confronto sull’argomento”.
fonte:Lecce Prima