Dal Barbonaggio teatrale nelle piazze di tutto il mondo, alla formula “Delivery”: un mezzo per rimettere in moto l’arte e sottolinearne la sua importanza sociale. Appuntamenti in tutta Italia dal 21 al 27 marzo.
L’arte da non dimenticare, il teatro come forma di rinascita e terapia sociale. E’ questo il senso del cartellone “Uscire a primavera” che si terrà dal 21 al 27 marzo. L’iniziativa nasce da Nasca Teatri di Terra e la rete delle Usca (Unità speciali di continuità artistica) ,che hanno aderito al Barbonaggio Delivery lanciato il 4 dicembre dall’attore salentino Ippolito Chiarello. Un format che ha contagiato tutta Italia ma anche altri Paesi come la Francia e il Brasile : attori e compagnie reciteranno in cortili condominiali o fuori dalle finestre per offrire alle persone un umanissimo momento di solidarietà culturale. Per la provincia di Lecce si esibiranno Michela Marazzi a Novoli, Teste di Legno a Galatina, Nasca Teatri, Compagnia Atto e Carmen Ines Tarantino a Lecce.
“Consapevoli della gravità della situazione abbiamo deciso di lanciare comunque questa iniziativa internazionale, per essere utili a superare questo momento di scoramento e far sentire la presenza degli artisti ancora in questo momento di difficoltà. semplicemente un atto di servizio – scrive così Ippolito Chiarello , ideatore di questa originale formula artistica al servizio della collettività e continua-
Siamo convinti che vicino alle notizie cattive ci debbano essere dei segni, delle azioni e delle parole di bellezza. Faremo di tutto per regalarvi la nostra presenza, in assoluta sicurezza. Vi aiutiamo, nel nostro piccolo, ad alleviare questa nuova necessaria clausura forzata. Lo faccio anche e soprattutto per i bambini di nuovo costretti a casa”
INFO:3474741759 (anche messaggio whatsapp) – nasca@ippolitochiarello.it
Dal 4 dicembre il Barbonaggio teatrale Delivery di Ippolito Chiarello (Nasca Teatri di Terra) e tutte le realtà artistiche che hanno aderito alla rete delle USCA (Unità speciali di continuità artistica), da lui fondata, hanno raggiunto migliaia di spettatori e mantenuto un rapporto dal vivo molto importante in questo momento storico di chiusura dei teatri. Mentre lontana sembra la prospettiva di un ritorno alla normalità, la rete delle USCA si compatta e propone, nella settimana dal 21 marzo (primo giorno di primavera) al 27 marzo (giornata internazionale dedicata al teatro e data fissata per la riapertura dei teatri), un simbolico festival: USCireA PRIMAVERA, come atto di presenza e per illuminare questa esperienza collettiva di teatro a domicilio, nella quale tante artiste e tanti artisti si sono spesi dal vivo, anche in questo periodo difficile di pandemia. Un Festival che vuole essere anche un grande invito al pubblico a tornare a teatro quando sarà possibile farlo e un richiamo alle istituzioni a sostenere in modo strutturale una difficile “riapertura”. Un atto di presenza forte. Un atto per ribadire anche, che questa azione di prossimità, che per molti era già nel DNA del loro percorso artistico, continuerà anche dopo questo periodo difficile, come azione di accompagnamento e diffusione della cultura teatrale.
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La formazione della rete ha anche stimolato la risposta delle istituzioni, dei festival e degli organizzatori che, grazie all’interessamento sempre degli artisti, hanno finanziato molte esperienze delivery sui propri territori: la regione Sicilia per esempio, con l’importante lavoro di Spazio Franco di Palermo, con Giuseppe Provinzano, che ha lanciato una call per 50 artisti in tutte le province siciliane, il Comune di Lecce che, nel periodo natalizio, ha finanziato 5 spettacoli in 5 quartieri della città, Sistema Garibaldi a Bisceglie e il Festival Kids a Lecce e tante altri esempi nello stivale che hanno adottato in qualche modo le modalità del progetto.
Le USCA sono presenti e diventano sempre più numerose, in Italia e in altre parti del mondo, con artisti in solitaria e tante compagnie teatrali: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e anche in FRANCIA a Nantes e in allestimento in Brasile.
Tutto in questi mesi si è svolto nel pieno rispetto delle norme anti Covid e senza creare nessun assembramento, anzi favorendo il concetto dello stare a casa. Ha costituito sicuramente, accanto ai bonus, assolutamente necessari, un’integrazione per il sostentamento di molti artisti, costretti da mesi a casa senza lavoro. Non è stata e non è però un’azione disperata, non è animazione teatrale, non è facciamolo strano, è il nostro lavoro.
Il progetto ha raggiunto anche molti bambini e ha iniziato un lavoro anche nelle scuole, nelle comunità e ha portato anche l’arte, in forma assolutamente gratuita, dove, per mancanza di risorse economiche, difficilmente sarebbe arrivata. Non è la soluzione, ma sicuramente un modo per rendersi utili alla cura del cuore e vestire della sua naturale funzione il lavoro artistico, anche in un momento di emergenza.