Ragazzi a lezione di legalità … in barca. Presentato in Provincia il progetto “Teniamo la rotta”, a cura della Comunità di Capodarco
Il progetto promosso dalla Comunità di Capodarco Padre Gigi Movia e approvato dalla regione Puglia all’interno dell’Avviso pubblico Bellezza e Legalità per una puglia libera dalle mafie vede la partecipazione dell’Istituto Comprensivo Polo 2 Galatone e Seclì . Obiettivo principale del progetto è quello di fornire gli strumenti necessari alla formazione di cittadini che attribuiscano il giusto significato allo Stato, alla convivenza civile e alla partecipazione nella costruzione del bene comune.Il mezzo privilegiato : la navigazione!
Il progetto prevede tre fasi progettuali
Una prima parte in mare, contesto alternativo- occasionale, inteso come rottura dal quotidiano che attraverso l’uso della barca a vela (bene confiscato) diviene mediatore tra noi, il vento e le onde ed impone il rispetto delle regole; al contempo è previsto in questa fase, la fotografia come metafora di cambiamento perché consente di allenare lo sguardo permettendo di vedere come lo stesso soggetto possa apparire diversamente a seconda del punto di osservazione e allena a osservare le immagini che ci bombardano con occhio critico e di risignificare luoghi, bellezze, cose e persone.
Una seconda parte prevede attività che, partendo dall’esperienza vissuta, mirano a sviluppare quelle competenze meta cognitive e meta emotive;
Una terza, ma non meno importante, la valutazione d’impatto.
Durante l’intero percorso saranno somministrati ai ragazzi dei differenziali semantici che ci consentiranno di valutare il cambio rappresentazionale rispetto al tema della legalità.
Partendo dall’idea di educazione come strumento privilegiato per promuovere percorsi di maturazione integrale della persona e anche di difesa dei suoi valori universali, il percorso pone al centro la persona/alunno, come protagonista nella propria comunità e nel mondo, quale membro importante del contesto sociale.
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La comunità di Capodarco è nata nel 1966 da un giovane prete, don Franco Monterubbianesi, e da tredici persone disabili, oggi è una comunità internazionale al servizio dei poveri e degli emarginati di tutti i continenti, con un’attenzione prevalente per i disabili, le nuove emergenze sociali e i giovani. La Comunità di Capodarco «sceglie di stare dalla parte di chi non ha diritti», nello stile della condivisione e del coinvolgimento profondo con la storia dell’altro. Tale realtà, operante in provincia di Lecce dal 1999, attualmente gestisce tre strutture, una per disabili gravi a Galatone presso il convento francescano della Madonna della Grazia, una per bambini autistici a Sannicola ed una terza, in fase di avviamento, a Seclì destinata a laboratori sociali per minori svantaggiati, avviamento al lavoro e formazione. Tutte le nostre strutture sono accreditate presso la Regione Puglia e lavorano in convenzione con ASL e Ambiti territoriali.
Il progetto in oggetto è destinato a 70 ragazzi della scuola media di Galatone e Seclì e prevede uscite in porto ed in barca per lavorare, con pedagogisti professionisti, sui grandi temi della Legalità, la scoperta delle emozioni e sul valore del lavoro di squadra. Obiettivo principale dell’intervento è lo sviluppo delle competenze di vita (life skills) legate allo sviluppo della legalità nei giovani quali fattori protettivi nel processo di costruzione della loro identità. Fine ultimo infatti è proporre, diffondere e attuare comportamenti che sviluppino il senso di legalità, rispetto e valorizzazione dei beni comuni, incremento della riflessione sui valori civili e sulla democrazia
Lo strumento per raggiungere l’obiettivo è la barca, il contesto, il mare.
Il mare, la navigazione, il mettersi in gioco in situazioni nuove, la sperimentazione del viaggio possono rappresentare un’occasione di crescita e maturazione, un’opportunità di cambiamento per i ragazzi che, per motivi diversi, si potrebbero trovare in una situazione di difficoltà.
La vita di bordo rappresenta un luogo privilegiato per la sperimentazione di regole, ruoli, compiti e responsabilità; far parte di un equipaggio, condividendo con gli altri le emozioni del navigare, le situazioni di difficoltà e responsabilità, permette di entrare in una nuova dimensione, in cui collaborazione, affiatamento e fiducia reciproca caratterizzano le relazioni. L’andar per mare permette di scoprire diversi orizzonti e possibilità, stimolando l’apprendimento di nuove conoscenze, permette di mettersi alla prova, attivare le proprie competenze relazionali, rinforzare la propria autostima e considerazione di sè.
fonte:porta di mare