Presentato il 15 giugno il tour di eventi solidali “Volevo i pantaloni”, promosso dall’Associazione Donne del Sud, che proseguirà sino a settembreDonne del Sud é un’associazione di volontariato per la valorizzazione e la tutela della donna, che mira a far lavorare le donne che hanno deciso di rimettersi in gioco lavorando da casa, trasformando hobby e passioni in attività lavorative concrete, e a formare sarte e modelliste fornendo strumenti, mezzi e opportunità.
Gli eventi solidali di “Volevo i pantaloni” si svolgeranno da mercoledì’ 15 giugno fino al 30 settembre in diversi Comuni del Salento: Minervino (15 giugno), Gagliano del Capo (24 giugno), Nardò (9 luglio), Muro Leccese (24 luglio), Maglie (3 settembre), Lecce (24 settembre), Surbo (30 settembre), Gallipoli (da definire).
Ogni evento consiste in una sfilata di moda, durante la quale le bimbe verranno accompagnate in passerella dal papà e da un Carabiniere.
A spiegare l’idea è stata l’organizzatrice Tiziana Lezzi: “Una delle maggiori difficoltà di chi si occupa di vittime di violenza sta nel costante rifiuto alla denuncia, pertanto crediamo sia importante costruire un ricordo positivo che, in un contesto gioioso, legherà per sempre le piccole all’immagine del Carabiniere. Ci auguriamo di riuscire ad infondere nelle nostre donne del futuro la fiducia e forza necessarie a denunciare o a far denunciare in caso di un non auspicabile bisogno”.
Il tour di eventi è il primo step del progetto “Pantaloni e dintorni… Ricomincio da casa”, che è un brand solidale a sostegno della dignità lavorativa, partito nel 2016. Si rivolge a donne, italiane e straniere, che non hanno la possibilità, per i motivi più disparati, di uscire da casa o che sono alla ricerca di stabilità economica e sociale. “Alla fine del tour, il cui ricavato servirà anche all’acquisto di macchine da cucire da donare alle donne che si avvicinano a questa attività, ripartirà la fase formativa, con PerCorsi di formazione e tecniche sartoriali di alto livello, in collaborazione con la Uiltec, per poi approdare alla vendita e all’avvio di attività produttive indipendenti con portafoglio clienti”, ha proseguito Tiziana Lezzi.
L’obiettivo è quello di fornire strumenti e competenze per un concreto e dignitoso inserimento lavorativo. Il mezzo è simbolicamente il pantalone, tagliato su misura artigianalmente, ma confezionato con tecniche semi-industriali. Quale capo non manca mai nel guardaroba delle donne? Il pantalone, infatti questo capo dalle mille versioni, che oggi pare scontato, lo indossano tutte, senza neppure rendersi conto che è un simbolo che racconta quanto sia stata lunga la strada che le donne hanno dovuto percorrere solo per poterlo indossare. La scelta di far confezionare questo particolare capo non è casuale, “il pantalone” è la rottura con il passato, a portata di mano di molte donne che non hanno la possibilità, per svariati motivi, di uscire da casa o che hanno a loro disposizione troppo poco tempo per permettersi un qualsiasi lavoro.