I laboratori ‘culinari’ dedicati ai più piccoli si sono tenuti la settimana scorsa a San Donato di Lecce (LE), in collaborazione con il “CSV Br-Le – Volontariato del Salento”
“È contagioso l’entusiasmo dei bambini, dagli occhi luccicanti, nel momento della preparazione. – racconta la Presidente Adele Quaranta-Dopo aver scelto le formine adatte e le decorazioni colorate, s’impastano farina, zucchero e lievito, con eventuale aggiunta di uova ed aromi (durante la lavorazione si assaggia un po’ di impasto onde verificarne la bontà).
Le attività laboratoriali si sono rivelate perfettamente adatte a migliorare la coordinazione delle mani, il pensiero logico, l’accostamento dei colori e forme, nonché hanno stimolato la creatività, l’autoapprendimento, l’immaginazione e la comunicazione tra adulti e bambini.
I laboratori costituiscono sia un momento per stare bene insieme, sia uno stimolo molto importante ai fini della socializzazione e superamento dell’individualismo, solitudine, consumismo e asservimento tecnologico, tipici della società attuale”
Il termine “biscotto” deriva dal latino biscoctus, composto da bis e coctus participio passato di coquĕre (= cuocere), in quanto il pan biscotto è infornato due volte per eliminarne completamente l’umidità e assicurarne la lunga conservazione.
Questo dolce friabile, di solito, si consuma durante la prima colazione (inzuppato nel latte o nel cappuccino), oppure nel corso del pomeriggio con il tè, o durante feste di compleanni e ricorrenze particolari.
Varie sono le forme che si danno ai questi pasticcini: non solo alberelli, cuori, angioletti e stelline, ma anche triangoli, rettangoli, rombi, cerchi, etc. (semplici figure geometriche, divertenti e sfiziose).