Al via il 25 luglio il progetto terminerà il 13 settembre
E’ IncontriAMOci il titolo alla 12esima edizione del carcere degli innocenti iniziato lunedì’ 25 luglio che terminerà martedì 13 settembre pv, organizzato e promosso dalla delegazione di Brindisi del CSV Brindisi Lecce “Volontariato nel Salento” presso la Casa Circondariale del capoluogo adriatico. Le Associazioni partecipanti sono Auser, Casa Betania, Il Segno Mediterraneo, Azioni Solidali, Amici dei musei, Amici di Snoopy, Aifo oltre a studenti e semplici cittadini, per un totale di 45 volontari impegnati.
“L’idea – spiega Rino Spedicato, CSV Brindisi Lecce “Volontariato nel Salento” – nacque dodici anni fa a seguito del vibrante appello lanciato al nostro Centro Servizi al Volontariato da Padre Giovannino, all’epoca cappellano nella Casa Circondariale di Brindisi, durante un convegno promosso dal CSV e dall’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni sulla cultura del dono e le nuove frontiere del volontariato. Le sue parole: “aiutateci ad alleviare le sofferenze ‘ingiuste’ di tanti bambini ed evitare che la loro attesa nella Casa Circondariale per i colloqui dei loro familiari, possa trasformarsi in un trauma dagli esiti non prevedibili”. Da allora è stato un crescendo continuo di emozioni, entusiasmo e partecipazione da parte di volontari ed associazioni che ringraziamo per la loro preziosa disponibilità. Anche quest’anno dopo la pausa forzata per la vicenda Covid, saranno tanti i volontari che singolarmente o attraverso le associazioni di appartenenza, offriranno ai bambini il loro prezioso servizio con responsabilità, competenza e soprattutto con la creatività del cuore. Colgo l’occasione per ringraziare i volontari impegnati nel progetto, il personale del CSV, la Direttrice ed il personale della Casa Circondariale di Brindisi che si adoperano, come sempre, per la riuscita di questo importante percorso socio-educativo”.
Durante il progetto “Il carcere degli innocenti” si svolgeranno attività ludico-artistiche allo scopo di far emergere la creatività dei minori e allo stesso tempo stemperare la tensione accumulata dai bambini in visita ai genitori detenuti in un contesto particolare come è quello carcerario.