Accolte a Lecce sei attiviste e giornaliste impegnate nella lotta a tutela dei diritti umani e delle donne nel Paese asiatico
“Siamo dinanzi ad una delle più importanti azioni dell’Arci degli ultimi anni. Un’operazione che ha salvato vite umane ed ha sottratto delle donne alla segregazione e all’incarcerazione. Ma siamo profondamente convinti che l’Occidente debba fare più, soprattutto a sostegno delle donne: l’impasse dello scorso agosto si è trasformata in lunghi mesi di grave abbandono che non si devono più ripetere”, con queste parole Anna Caputo, presidente di Arci Lecce Solidarietà cooperativa sociale, commenta l’arrivo in Italia delle prime cittadine e dei primi cittadini afghani accolti nell’ambito del progetto “Corridoi umanitari/Evacuazioni per l’Afghanistan”. Si tratta principalmente di donne che verranno ospitate dalla rete Arci, su tutto il territorio nazionale.
Nello specifico sono state accolte a Lecce: sei attiviste e giornaliste impegnate nella lotta a tutela dei diritti umani e delle donne in Afghanistan.
Il progetto, nato per rispondere alla crisi umanitaria afghana con un occhio di riguardo a donne e bambini, è figlio del protocollo d’intesa firmato nel novembre scorso tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno, CEI, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, Tavola Valdese, Arci, INMP, OIM e Unhcr
fonte: LecceNews24