I progetti dell’associazione guidata da Adele Quaranta , ha portato tutti i partecipanti a scoprire i segreti e le virtù dell’agricoltura sostenibile.
Il progetto PATRIMONIO AMBIENTALE E CULTURALE: LE BUONE PRATICHE AGRICOLE ECOSOTENIBILI – presentato con il Bando per la Promozione e la Formazione del Volontariato–2022 –,con la sua peculiarità itinerante, ha inteso garantire la continuità delle iniziative proposte lo scorso anno nelle campagne salentine, perchè hanno riscosso molto successo. Naturalmente, i luoghi scelti sono stati differenti, ma idonei a constatare la divulgazione di un diverso stile di vita da adottare (se si ha a cuore il Pianeta in cui viviamo) e buone pratiche agricole e rurali, tra cui riduzione della plastica, bando ai pesticidi e detersivi altamente inquinanti, riciclaggio di materiali il più possibile sostenibili, adattabilità al ciclo lungo di coltivazione, etc.
Luoghi adatti, altresì, a far scoprire realtà non conosciute ai non addetti al settore agricolo, entrato in crisi soprattutto in seguito al diffondersi della xylella, che ha compromesso milioni di alberi di olivo, fonte di sostentamento ed integrazione economica per tante famiglie, messe a dura prova anche dall’emergenza sanitaria del COVID-19, dal riscaldamento globale e dai cambiamenti climatici in atto, che stanno esercitando pressioni crescenti sulle risorse dalle quali dipendiamo, aumentando i rischi associati a disastri ambientali, come alluvioni e siccità, interessando zone finora non toccate dalla crisi climatica (vista la gravità relativa alla scarsità delle precipitazioni, in 80 comuni del Piemonte è stato imposto il razionamento dell’acqua). Da circa 15 anni i dati prodotti dagli scienziati in tutto il mondo, analizzati e classificati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), concordano nel dichiarare che il global warming deriva dall’effetto serra antropico, cioè innescato dalle attività dell’uomo
Purtroppo, l’incuria e l’emigrazione dalle campagne alla ricerca del “sogno” industriale, le nuove tecniche varietali, crisi socio–economica ed evoluzione del comparto rurale, hanno determinato la scomparsa delle produzioni tipiche, tradizioni alimentari e colture locali, realizzate nel corso di millenni dalle società umane, nonché l’abbandono della maggior parte delle dimore e dei paesaggi agricoli sapientemente costruiti dall’ingegno ed operosità dell’uomo, che influiscono negativamente sull’ambiente.
Purtroppo, l’incuria e l’emigrazione dalle campagne alla ricerca del “sogno” industriale, le nuove tecniche varietali, crisi socio–economica ed evoluzione del comparto rurale, hanno determinato la scomparsa delle produzioni tipiche, tradizioni alimentari e colture locali, realizzate nel corso di millenni dalle società umane, nonché l’abbandono della maggior parte delle dimore e dei paesaggi agricoli sapientemente costruiti dall’ingegno ed operosità dell’uomo, che influiscono negativamente sull’ambiente.
Se da un lato, si sono prodotte notevoli ripercussioni sul tessuto socio–economico generando nuove povertà e vulnerabilità umane, dall’altro, tuttavia, si sono create nuove opportunità positive per riorganizzare il mondo lavorativo, soprattutto da parte di quei giovani
che, con atteggiamento attivo e propositivo, costruiscono nuove relazioni con i luoghi e le comunità.
Un esempio di come il sistema socio-economico si stia evolvendo, nonché riorganizzando il comparto rurale – nonostante situazioni difficili e dure prove –, è dato, alla periferia di Monteroni, dall’azienda “Melograni Martino”, che dispone di 22 diverse tipologie varietali di melograno, illustrate dai responsabili sia nelle loro caratteristiche organolettiche e maturazione differente, che su potatura, concimazione, soleggiamento, cura delle malattie (tra cui, utilizzo delle coccinelle tra i più interessanti predatori impiegati
nella lotta biologica), etc
In particolare, con la visita all’impresa (condotta in regime biologico) si è potuto constatare l’importanza di unire i saperi della tradizione, lo sviluppo tecnologico e le novità introdotte nel settore agricolo, nonchè l’impegno costante nella ricerca di nuove tecniche di coltivazione e di nuove piante, dalle proprietà altamente benefiche e salutari, utilizzate in vari settori (alimentazione, medicina, erboristeria, estetica).
“Solo col lavoro agricolo – come dice Lev Tolstoj – può aversi una vita razionale, morale.
L’agricoltura indica cos’è più e cos’è meno necessario. Essa guida razionalmente la vita”
Gli alberi di melograno – il nome comune affonda le radici nel latino antico malum e granatum (“mela con semi”) – sono originari della zona estesa tra il Medio Oriente e il sub continente indiano, catena himalayana compresa. Non hanno esclusivamente funzione di piante da frutto e vengono largamente impiegati anche a scopo ornamentale. In Italia sono diffuse solo poche tipologie.
fonte : gecos odv