Si è subito attivata la macchina della solidarietà per sostenere le popolazioni di Turchia e Siria duramente colpite dal terremoto. Il CSV Br Le si stringe attorno ai due popoli. Nel nostro sito cercheremo di postare tutte le informazioni utili per quanti vogliano fornire aiuti concreti.
Dal Corriere della Sera Buone Notizie, ecco le prime informazioni utili.
Per l’emergenza terremoto in Siria e Turchia è corsa contro il tempo per salvare più vite possibili e, mentre si mobilitano gli aiuti da tutto il mondo, si aprono anche le sottoscrizioni per le raccolte fondi. La Cei ha stanziato 500mila euro come primo aiuto per le popolazioni. E il Presidente della Cei, il cardinale Matteo Maria Zuppi oltre a esprimere il «profondo cordoglio e vicinanza» alla popolazione provata da questa calamità, auspica che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione». Così Caritas Italiana impegnata da anni nei due Paesi «è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno e il direttore don Marco Pagniello fa appello a «una attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estreme». E Caritas Ambrosiana mette a disposizione 20 mila euro e lancia una raccolta fondi, il cui ricavato sarà destinato a finanziare interventi d’urgenza, e successivamente di riabilitazione e ricostruzione, nel medio e lungo periodo. «Faremo sentire la nostra vicinanza – conferma Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – a comunità già provate dalla dura realtà della povertà e della guerra. Invitiamo anche i cittadini e i fedeli della diocesi a manifestare la loro generosa, fraterna solidarietà». Caritas Ambrosiana ha predisposto una pagina internet dedicata, finalizzata a illustrare e aggiornare le modalità di donazione e il contenuto degli aiuti.
In campo in prima linea sono i volontari di WeWorld. «La nostra Unità di Emergenza si è attivata immediatamente – scrivono i volontari – per verificare le condizioni dello staff locale, fortunatamente illeso, e fare una ricognizione dei primi danni per valutare un intervento immediato a supporto della popolazione colpita. I nostri colleghi e le nostre colleghe in Siria sono già impegnati con azioni di primo soccorso e negli ospedali per fornire aiuto». Anche ActionAid (www.actionaid.it/emergenza-terremoto ) ha aperto una raccolta fondi per sostenere i sopravvissuti . L’organizzazione chiede alla comunità internazionale di sbloccare i fondi per le emergenze in modo da fornire immediatamente aiuti e risorse di soccorso. Al momento la provincia di Kahramanmaraş, in Turchia, risulta essere la più colpita dal sisma, mentre in Siria i danni peggiori si registrano nella città di Harem. «L’area interessata dal sisma – precisano da ActioAid – presenta un alto numero di rifugiati siriani e la devastazione causata da questo terremoto rischia di porli in una condizione di maggiore vulnerabilità. Il numero di morti e feriti è tragicamente elevato e peggiora con il passare delle ore. Le forti piogge e le condizioni meteorologiche estreme stanno rendendo ancora più difficile per le squadre di ricerca e soccorso il recupero delle persone intrappolate ancora sotto le macerie e le temperature molto rigide aggiungono difficoltà per i sopravvissuti che hanno perso la casa. Gli ospedali e le strutture mediche sono stati distrutti dal terremoto e hanno bisogno di sostegno per poter salvare vite umane. Innumerevoli famiglie sono rimaste senza casa e hanno un disperato bisogno di riparo, assistenza medica, cibo, denaro e fonti di calore». La priorità, precisa un comunicato, « è fornire un sostegno immediato come un riparo, vestiti caldi e cibo a tutti coloro che hanno perso la propria casa e si trovano per strada. Le donne e le ragazze spesso sono quelle più colpite durante le emergenze umanitarie oltre a essere anche più esposte al rischio di subire violenza. Le donne incinte, le madri, in particolare quelle che allattano, e le ragazze spesso hanno bisogno di un sostegno specifico. A loro va in particolare il supporto e l’affiancamento di ActionAid in questo momento così delicato».
Anche la regione dell’Anatolia è stata fortemente colpita dal terremoto e, con essa, la diocesi locale guidata da monsignor Paolo Bizzeti, con il quale la Ong Celim-Centro laici italiani per le Missioni ha collaborato per anni in un progetto a sostegno dei rifugiati siriani e della popolazione turca povera. «Per questo motivo la nostra Ong ha deciso di aprire una sottoscrizione per sostenere la Caritas Iskenderun e, con essa, le popolazioni colpite dal sisma».
Aiuti sul campo e donazioni
Come detto la macchina della solidarietà si è subito messa in moto anche in Italia. Oltre alla varie ong e associazioni umanitarie operative sui territori colpiti dal sima tra Turchia e Siria, molte organizzazioni – per altro già attive anche in Ucraina dopo l’invasione della Russia – si sono attivate per portare uomini, mezzi e assistenza alle popolazioni locali.
Il servizio nazionale della Protezione civile ha offerto subito la propria disponibilità a inviare aiuti per supportare le autorità locali nelle attività di ricerca e soccorso. In particolare, nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, il nostro Paese ha offerto un modulo Usar Medium (Urban Search And Rescue – ricerca e soccorso in ambito urbano), messo a disposizione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e composto da 57 operatori, di cui 11 medici appartenenti ai Servizi sanitari regionali di Lazio e Toscana, e 12 tonnellate di attrezzature, che opererà in Turchia con un team di persone del Dipartimento della Protezione Civile».
Anche la Croce Rossa Italiana si è immediatamente messa a disposizione del gruppo di coordinamento dei soccorsi: «In queste ore drammatiche per la Turchia e la Siria devastate dal sisma – ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro -, esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per le vittime e vicinanza a tutti i soccorritori e alle Consorelle della Mezzaluna Turca e Siriana. Ora però serve l’aiuto di tutti». La Croce Rossa Italiana lancia così un appello a contribuire alla raccolta fondi che ha aperto sui suoi canali web raggiungibile a questo link.
Ad Aleppo opera anche Pro Terra Sancta: «Le ambulanze continuano ad andare e si continua a scavare tra le macerie- racconta Giacomo Pizzi dell’Associazione – . Alcuni edifici, tra cui il convento francescano di Azizieh, rimangono instabili. Stiamo facendo alcune verifiche per controllare lo stato delle case e capire se sono agibili. Sono stati allestiti 20 centri di assistenza e rifugi in tutta Aleppo, due di questi sono gestiti da Pro Terra Sancta».
WeWorld è presente nell’area colpita dal terremoto da anni per portare soliadrietà e assistenza. « Dopo 12 anni di conflitto, questo terremoto segna un ulteriore disastro per la Siria. La nostra Unità di Emergenza si è attivata immediatamente. I nostri colleghi e le nostre colleghe sono già impegnati con azioni di primo soccorso e negli ospedali per fornire aiuto». Si può donare qui.
«Una corsa contro il tempo per salvare più vite possibili». è l’appello di ActionAid che apre la raccolta fondi (qui) per sostenere i sopravvissuti.
Avsi si è attivata immediamente aiutando migliaia di feriti e sfollati ad Aleppo, a 100 chilometri dall’epicentro del terremoto tra Turchia e Siria. E chiede sostegno a questo link.
Lo staff di «Un ponte per» che opera nella zona fa sapere che le famiglie sfollate in stato di bisogno sarebbero già 10mila. «E la situazione potrebbe aggravarsi nelle prossime ore». Per donazioni collegarsi qui.
Si è attivata anche la rete di AiBi, Amici dei bambini, ed ha a sua volta aperto raccolta fondi per l’emergenza. Ecco il link.
Terre des Hommes è presente sul posto e ha predisposto una raccolta fondi per portare aiuto immediato alla popolazione con distribuzione di kit igienici, cibo e coperte. Si può aiutare online (qui ) oppure con bonifico: Terre des Hommes Italia onlus Iban IT37E0103001633000063232384 Causale: Emergenza terremoto Siria e Turchia.
Lo stanziamento della Cei aiuterà a far fronte alle prime necessità. «Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno». È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione online, o bonifico bancario specificando nella causale «Terremoto Turchia-Siria 2023» tramite: Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111 Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474 Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013 UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U020 0805 2060 0001 1063 119.
Anche Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, ha aperto una sottoscrizione per l’emergenza alle popolazioni colpite dal terremoto. Si può donare qui.
Intersos ha attivato le sue squadre mediche di emergenza nel Nord della Siria come prima risposta. « Un’unità medica è già stata dispiegata per operare a Ein Elkorum, nel nord-ovest di Hama, e una squadra medica mobile è a Hamadaniyeh, vicino a Khan Cheikhoun, nel Governatorato di Idlib». Qui il link per donare.
Anche la Comunità di Sant’Egidio ha rivolto un appello alla solidarietà per le vittime del terremoto: «Aiutateci a inviare aiuti umanitari tramite le comunità cristiane della Siria». Qui il link utile.