La fotografia dell’Osservatorio : maglia nera alla Puglia per sovraffollamento delle carceri, con una percentuale del 145,7%. 3998 detenuti su una capienza totale di poco più di 2mila
A dirlo il rapporto stilato dall’osservatorio dell’associazione Antigone, che si occupa di garantire i diritti dei detenuti. I dati relativi allo scorso aprile, raccolti nel XIX rapporto, psono stati presentati a Roma. La Puglia porta a casa questo triste primato seconda soltanto alla Lombardia con un sovraffolamento pari al 151,8%. Il terzo posto va al Friuli Venezia Giulia con il 135,9%.
I dati pubblicati sul sito mappano così le carceri della nostra regione: il carcere di Lecce, con più di 200 detenuti rispetto alla capienza massima (1074 detenuti su una capienza di 798), 70 posti in più rispetto alla capienza, pari a 120 detenuti, per il carcere di Brindisi, mentre Bari registra 439 detenuti su una capienza massima di 294 . Taranto segna quasi 300 detenuti in più rispetto alla capienza di 500. A Foggia; su una capienza massima di 364 detenuti se ne contano 615.
La casa di reclusione femminile di Trani ha 41 detenute su una capienza di 32. La casa circondariale di Trani, invece, ha un numero inferiore rispetto alla capienza, 390 detenuti su una capienza di 447
Il trend della Puglia non smentisce quello nazionale; su una capienza ufficiale di 51.249 posti, i detenuti presenti nelle carceri al 30 aprile sono 56.674. L’Italia si posiziona al 36° posto per tassi di detenzione. La capienza ufficiale è cresciuta soltanto dell’0,8%, le capienze invece del 3,8%. In aumento soprattutto il numero delle donne (+3,8%). Il dato dell’aumento degli stranieri è in linea con quello della popolazione detenuta complessiva (+3,6%). In salita anche il tasso di invecchiamento.
Un altro grave problema continua ad essere rappresentato dai suicidi in carcere: 23 in Italia dall’inizio dell’anno . La maggior parte di queste persone (50, ossia quasi il 60%) si sono tolte la vita nei primi sei mesi di detenzione.
Circa l’accesso al lavoro , altro dato analizzato dall’Osservatorio dell’Associazione solo un corso di formazione professionale nelle carceri pugliesi. Si posiziona in fondo alla classifica la Puglia. La situazione lavorativa in carcere, secondo il rapporto Antigone rimane critica. Il 35,2% dei detenuti lavora a tempo parziale o ridotto. Circa due detenuti su tre non hanno accesso ad alcuna forma di lavoro. L’86,8% è impiegato alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria, impegnata in piccole attività interne poco spendibili nel mondo lavorativo. Solo il 4,6% della popolazione detenuta lavora alle dipendenze di datori di lavoro esterni al carcere