C’è una piccola storia di successo nell’inclusione sociale che sta toccando il quotidiano di circa quattrocento nuclei familiari, abitanti a Lecce. Quelli i cui spazi verdi condominiali, da diversi mesi, sono curati e manutenuti dalla cooperativa sociale Filodolio con l’assunzione, per questa mansione, di Davide, assieme a Stefano, Lucio e Gabriele, quattro giovani con disabilità, che, nel lavoro di gestione del verde, hanno trovato una nuova dimensione personale. Dove l’impegno si sposa con la retribuzione e, soprattutto, con la soddisfazione del proprio primo impiego.
Davide ha 21 anni. Finita la scuola anche per lui era iniziata l’odissea delle varie esperienze e prove che dovrebbero traghettare verso il mondo del lavoro, ma spesso con orizzonti e prospettive a corto raggio. Dopo un intero anno e con un impegno gradualmente crescente fino alla stabilità di 3 giorni a settimana (dal lunedì al mercoledì), ha acquisito costanza, pratica e ritmo. Ma anche la soft skill di pensare al domani, di pianificare il proprio lavoro: lui ora è il primo che vede le previsioni meteo per capire se nei giorni a venire si lavorerà o meno. Un lavoro e uno stipendio stanno significando per lui anche la responsabilità di programmare e scegliere come usare i soldi guadagnati.
La cooperativa Filodolio è impegnata da alcuni anni, in progetti di agricoltura sociale che coinvolgono alcuni giovani con disabilità intellettiva, che hanno portato, dapprima, al recupero e alla coltivazione di oltre quattro ettari di terreno incolti o abbandonati, con la produzione di ortaggi, grano, legumi, micro-ortaggi, zafferano e topinambur, poi alla trasformazione e al confezionamento. Dal punto di vista sociale tutto ciò ha consentito l’assunzione nel biennio 2019-20 di quattro giovani con disabilità intellettiva – Lucio, Gianmarco, Davide e Stefano per la conduzione dei terreni agricoli (https://www.superabile.it/cs/superabile/lavoro/20190311-agricoltura-disabili-intellettivi-lecce.html). A tutto ciò, si aggiunge un ulteriore elemento di sostenibilità, oltre a quella sociale. Ovvero la sostenibilità ambientale. Grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa Valdese, la cooperativa Filodolio ha potuto offrire una motivazione nuova per alzarsi ogni giorno, quella di un lavoro, di una retribuzione che ripaga per l’impegno.
Oggi Davide, Stefano, Lucio e Mattia partecipano a diverse manifestazioni di settore presentando il proprio lavoro e gli effetti sulla loro condizione sociale. Dalla campagna alla città, il passo è stato necessario per una maggiore sensibilizzazione: nel “Diario della transizione”, pubblicato dal Censis nel 2014, emerge che “l’universo delle disabilità non riesce a uscire dal cono d’ombra in cui si trova. Anche nell’immaginario collettivo: un italiano su 4 afferma che non gli è mai capitato di avere a che fare con persone disabili. E quando avanzano nell’età, le persone con disabilità intellettiva sono ancora più invisibili.” Attraverso la manutenzione sostenibile del verde urbano, la partecipazione a mercatini ed iniziative pubbliche, tre giovani con disabilità escono pian piano da questo cono d’ombra, portando nel pieno centro della città i frutti di questo lavoro di inclusione e recupero di marginalità.
La manutenzione del verde sta diventando, così, un potente fattore di inclusione, grazie alla maggiore visibilità del loro protagonismo, al formarsi di una rete di relazioni con chi vede i giovani coinvolti e assunti al lavoro nei condomini, all’interno del contesto cittadino.
Questo consente di realizzare l’obiettivo di poter dare ulteriori chance di lavoro a soggetti con disabilità, rendendo le attività eco-sostenibili, in grado di garantire nuove opportunità di lavoro e attivare in loro nuove risorse relazionali grazie al contatto diretto con i clienti.
Per la clientela della cooperativa, ovvero condomini e amministratori di condominio, il contatto diretto con i destinatari del progetto, favorisce una conoscenza più chiara e una maggiore consapevolezza del valore dell’inclusione lavorativa. Tante persone con cui Davide entra in contatto via via in maniera continuativa, a cui racconta la propria esperienza, fa vedere gli esiti del proprio lavoro, riceve direttamente apprezzamenti e suggerimenti di migliorie.
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