Venerdì 23 giugno a Martano ritornano gli incontri del Centro Culturale tò Kalòn dell’Associazione Itaca Min Fars Hus con gli intellettuali salentini più noti ed impegnati.
Ospite della serata, che inizierà alle ore 19.00 in via Marconi 28 a Martano, curata e condotta da Anna Stomeo e Paolo Protopapa, sarà lo scrittore Pino Spagnolo, autore di un romanzo di rara sensibilità critica e di inediti contenuti, dal titolo sottilmente sibillino: “Il sermone”. Un volume pubblicato nel febbraio 2020 con Giorgiani Editore nella collana ‘Narrare’ della Società di Storia Patria per la Puglia e poi, a causa dello scoppio della pandemia, poco diffuso e discusso. Un gap che a to Kalòn si cercherà di colmare con la presenza di tre illustri studiosi che il romanzo di Spagnolo hanno promosso, prefato e recensito: Mario Spedicato, insigne storico dell’Università del Salento e Presidente della Società di Storia Patria Sezione di Lecce, la Prof.ssa Maria Antonietta Bondanese, storica e critica letteraria, e Paolo Vincenti, scrittore, saggista e ricercatore. Entrambi attivi membri della Società di Storia Patria, a cui appartiene anche l’Autore. Un particolare non secondario in considerazione dell’affresco storico e umano che il libro propone e che sarà argomento fondamentale della serata.
Per gli amici di tò Kalòn sarà un’occasione unica per approfondire e discutere un Salento inedito e spietato che tutti abbiamo conosciuto e sofferto come un inganno, ma che tutti abbiamo rimosso come un’impostura. Un Salento sommerso che si rivela negli abusi e nelle trasgressioni quotidiane e che Pino Spagnolo racconta a bruciapelo, senza scorciatoie elusive, mettendoci in guardia dai rischi di ogni illusione falsamente identitaria. Un caleidoscopio di personaggi in cui ogni salentino (e non solo) si riconosce e riconosce il proprio opposto, raccontati con sapienza espositiva carica di potenti connotazioni e di solidi riferimenti letterari. Uno stile aperto a più tonalità espressive, che sa variare i registri linguistici in funzione dell’intreccio e sciogliere la trama con le parole meno attese e più sorprendenti.
Una storia di ingiustizie e ipocrisie, ma anche un grido di dolore che il disgusto non riesce a soffocare e che testimonia l’amore infinito dell’Autore per la propria terra, il desiderio ineludibile di riscatto etico che passa attraverso la metafora della xylella e degli ulivi travolti dal male inesorabile, che, con le “braccia secche levate al cielo”, sembrano invocare un’impossibile salvezza. Un Salento inquieto ed inquietante, raccontato con ironia, irriverenza, onestà e sapienza letteraria e storica.
L’incontro di venerdì 23 giugno con l’autore Pino Spagnolo si caratterizzerà non solo per il romanzo e i suoi coinvolgenti contenuti, ma anche per l’atmosfera di riflessione empatica che gli illuminati relatori sapranno evocare, stimolando la partecipazione, l’approfondimento e il dibattito. Come, del resto, sempre avviene a tò Kalòn. In nome della bellezza della conoscenza.