Il ricordo nelle parole del dottor Franco Colizzi, vice-presidente dell’associazione
È passato un anno da quando abbiamo perso Benito Giglio, il presidente dell’Associazione Gulliver 180. Ma la sua memoria è rimasta viva nella comunità brindisina, poiché era molto più di un semplice presidente: era un amico, un fratello, un punto di riferimento fondamentale. Benito ha sempre creduto nei valori e negli obiettivi nobili dell’associazione, così come nel suo ruolo all’interno della comunità locale e del territorio circostante.
“Benito ha gettato le basi di Gulliver 180, – dice il dottor Franco Colizzi, vice-presidente dell’Associazione – consolidando un percorso che è stato ampiamente condiviso da coloro che, come lui, hanno sempre dimostrato la massima attenzione verso coloro che soffrono, i bisognosi e le categorie più fragili. Questo legame indissolubile e eterno continuerà a esistere, poiché rappresenta un’eredità che deve essere colta e preservata per continuare a sviluppare e consolidare le iniziative e i progetti che hanno sempre caratterizzato il suo impegno e il suo modo genuino di vedere la vita. La perdita di Benito è stata un duro colpo per noi e per l’intera comunità di Brindisi, così come per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. L’anno trascorso è stato molto difficile e complicato, ma nonostante ciò, Gulliver 180 ha proseguito con determinazione, grazie all’impegno dei suoi soci e del nuovo Consiglio Direttivo presieduto da Pino Montanaro. Negli ultimi mesi, l’associazione ha continuato a organizzare iniziative volte a ricordare Benito e a promuovere il suo impegno per il volontariato e la tutela della salute mentale”.
Le parole di Colizzi riflettono la profonda conoscenza che aveva di Benito. Hanno condiviso amicizia, battaglie e iniziative, e Colizzi descrive Benito come una persona dallo spirito creativo e solidale. Ricordare Benito significa far riemergere dal cuore il sorriso, la gioia di vivere e la disponibilità umana che lo caratterizzavano. Per Gulliver 180, rimarrà sempre un esempio di semplicità nel donarsi agli altri, un modo di essere che va oltre noi stessi e ci guida verso una dimensione umana e spirituale più grande di noi. Questa eredità è stata già raccolta da sua moglie Rossella, ma è accessibile a chiunque voglia scoprire il valore del volontariato e dell’essere vicini al prossimo.