Il libro accompagna il lettore a capire che può aiutare il proprio caro (quindi non lavarsene le mani), senza cedere ai ricatti del DOC (lavarsi le mani), ma scegliendo una nuova modalità che renderà migliori i rapporti familiari e darà un importante contributo alla lotta contro il disturbo.
“Io non (me ne) lavo le mani!” è un gioco di parole che esprime perfettamente il dilemma dei familiari delle persone che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo. Me ne lavo le mani o mi lavo le mani? Si stima che solo in Italia ci sia un milione di persone con questo disturbo, quindi un milione di famiglie vive quotidianamente questo dilemma, in tutta la sua tragicità.
I familiari si sentono obbligati a lavarsi le mani (ma questa è solo una delle tantissime compulsioni a cui sono costretti a partecipare) perché pensano che questo sia l’unico modo per aiutare il proprio caro. Niente di più sbagliato. Partecipare alle compulsioni non solo non combatte il disturbo, ma anzi lo alimenta, mantenendolo e peggiorandolo nel tempo. Così facendo non si aiuta il proprio caro, ma si aiuta il disturbo.
Il libro accompagna il lettore a capire che può aiutare il proprio caro (quindi non lavarsene le mani), senza cedere ai ricatti del DOC (quindi non lavarsi le mani), ma scegliendo una nuova modalità che renderà migliori i rapporti familiari e darà un importante contributo alla lotta contro il disturbo.
Francesca Mancini, psicologa psicoterapeuta, è specializzata in Psicoterapia cognitiva presso la sede di Verona della SPC – Scuola di Psicoterapia Cognitiva. Dottore di ricerca in Neuroscienze presso l’Università di Verona. Esperta in Neuropsicologia. Autrice di diverse pubblicazioni di ricerca su riviste peer reviewed. Ha contribuito alla stesura di Affrontare il disturbo ossessivo compulsivo: quaderno di lavoro, a cura di Paola Spera e Francesco Mancini (FrancoAngeli, 2021). Opera presso la Dritto al Punto di Verona.
Paola Spera, psicologa psicoterapeuta, dottore di ricerca in Scienze psicologiche presso l’Università di Padova, si è specializzata in Psicoterapia cognitiva a Verona, dove vive. Insieme ad Alice Turri ha fondato la Dritto al Punto, che si occupa di psicologia e psicoterapia.
Ha curato, insieme a Francesco Mancini, Affrontare il disturbo ossessivo compulsivo: quaderno di lavoro (FrancoAngeli, 2021).
Alice Turri, psicologa, psicologa forense, psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia cognitiva presso la sede di Verona della Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC). Svolge attività clinica a Verona ed è socia fondatrice, con Paola Spera, della Dritto al Punto. Ha contribuito alla stesura di Affrontare il disturbo ossessivo compulsivo: quaderno di lavoro (FrancoAngeli, 2021), a cura di Paola Spera e Francesco Mancini.